Sono in aumento le richieste di aiuto da parte delle famiglie per affrontare i comportamenti aggressivi dei bambini.
E’ fondamentale saper leggere il bisogno che sta dietro la richiesta, spesso c’è smarrimento, fragilità, mancanza di strumenti per gestire questi atteggiamenti apparentemente incomprensibili.
Quando i genitori mi chiamano è perchè non sanno cosa fare. L’impotenza di fronte ad un disagio del proprio figlio crea frustazione e sensi di colpa che portano a situazioni sempre più dense di tensione, sia a livello familiare sia nella coppia.
Come aiuto i genitori? Dopo una raccolta dettagliata degli episodi di rabbia del bambino e della quotidianità vissuta dalla famiglia, vedo il bimbo.
Con i bambini non è semplice come negli adulti la spiegazione delle emozioni che creano ansia o angoscia. E’ importante analizzare il linguaggio non verbale, utilizzare test, giochi o disegni che portino a galla sentimenti difficili da raccontare e da metabolizzare dal bambino.
Le esplosioni di rabbia provocano una forte inquietudine nel bambino che non ha le capacità e le risorse per elaborare ciò che gli sta accadendo nel momento in cui sfoga la sua ira. E’ necessario insegnare al bambino delle strategie per dominare almeno in parte la rabbia. E’ lui che comanda la rabbia e non la rabbia che comanda lui. Questa consapevolezza lo renderà “forte” di fronte alle situazioni che scatenano emozioni negative.
Mamma e papà sono fondamentali con il lavoro che svolgo con il bambino perchè vanno ad individuare gli eventi, le situazioni che provocano le esplosioni di rabbia. Anche a loro come al bimbo verrano forniti degli aiuti concreti per aiutare il proprio figlio a superare questo “antipatico mostro rabbioso”. Con i bambini più piccoli si possono utilizzare diverse letture per sconfiggere questo “mostro”, un libro che amo molto è “Che rabbia!” di Mireille d’Allancé.